Alimentazione e salute orale

(…OVVERO MANGIARE BENE PER SORRIDERE BENE…)

INTRODUZIONE
Tutti concordano sul principio che una dieta bilanciata e nutriente è essenziale per una vita sana. Meno noto è che i modelli alimentari svolgono un ruolo determinante nella prevenzione delle principali patologie orali: dalla carie alla malattia parodontale senza dimenticare le diverse forme tumorali che possono interessare il cavo orale.
La bocca, con la lingua, i denti e le gengive, è più che un semplice strumento per l’assunzione di cibo. E’ indispensabile per una corretta masticazione, ovvero il primo fondamentale processo di una buona digestione; una bocca malata non può che determinare una digestione deficitaria.
La bocca è il primo punto di contatto con i cibi che assumiamo e spesso i primi effetti negativi di una alimentazione povera e inadeguata si manifestano proprio nel cavo orale.
MANGIARE BENE PER VIVERE BENE
L’alimentazione è uno dei fattori che maggiormente incidono sullo sviluppo, sul rendimento e sulla produttività degli individui, sulla qualità della vita e sulle condizioni psico-fisiche con cui affronteranno l’invecchiamento.
Una corretta alimentazione associata ad attività fisica costante sono alla base della prevenzione di moltissime patologie; il modo più semplice di garantire al nostro organismo l’assunzione delle sostanze più adeguate è quello di variare il più possibile i cibi in tavola che dovrebbero comunque comprendere:

Allargando un po’ il concetto l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha recentemente stilato un elenco di 12 consigli per mangiare bene e mantenere un
corpo e un sorriso sano:
– Controllare il consumo di bevande alcoliche.
– Smettere di fumare.
– Fare attività fisica.
– Aumentare il consumo di frutta fresca, verdure e ortaggi in generale ricchi di vitamine, fibre e minerali.
– Scoprire i legumi, fonte importante di proteine vegetali (lenticchie, fave, ceci, fagioli, ecc.).
– Privilegiare il pesce azzurro e le carni magre: il primo è ricco di omega-3 che riducono il rischio di malattie cardiovascolari, le seconde (pollo e tacchino,
coniglio, vitello) contengono meno grassi rispetto alle rosse. La cottura migliore è al forno o al vapore.
– Utilizzare olii vegetali, in particolare l’extra vergine di oliva e di semi, evitando i grassi da condimento di origine animale (burro, lardo, panna, strutto).
– Limitare il consumo di insaccati (salame, mortadella, wurstel, salsicce) e preferire i salumi magri (prosciutto crudo, bresaola, speck).
– Optare per i formaggi freschi a basso contenuto di grassi (ricotta di mucca), da considerare sostitutivi della carne o del pesce. Evitare di consumarli a fine pasto.
– Ridurre il consumo di dolci, ricchi di grassi e zuccheri.
– Privilegiare prodotti integrali, che contengono fibre. Queste tipologie di alimenti presentano un alto valore energetico e non contengono elevate quantità di
grasso.
– Circoscrivere l’utilizzo del sale perché aumenta la pressione arteriosa, sia durante la cottura che prima del consumo, sostituendolo con erbe aromatiche
e spezie.

LE SOSTANZE ALLEATE DEI DENTI
Molte sostanze alimentari sono in grado di mantenere gengive e denti sani. Tutte le sostanze nutritive utili si possono trovare negli alimenti e nelle bevande che consumiamo normalmente a patto che decidiamo di mangiare “sano”.
CALCIO: i nostri denti sono principalmente formati di calcio e la carenza di questo minerale può causare un loro deterioramento. Apportano Calcio: Fagioli, tofu, semi di sesamo, mandorle, semi di lino, noci, aringhe, verdure a foglia verde come cime di rapa, cavolo e spinaci.
FLUORO: è importante perché rende i nostri denti meno sensibili agli agenti esterni. E’ contenuto nel latte, nell’acqua e in molte verdure.
VITAMINA D: la carenza di vitamina D inibisce il metabolismo del calcio e oltre ad indebolire i denti può causare bruciore delle mucose orali, secchezza della bocca e scarsa salivazione. Quantità adeguate di questa vitamina la troviamo nello sgombro, salmone, tonno, trota e merluzzo.
VITAMINA A: è un potente antiinfiammatorio e concorre nella protezione delle gengive. Sono ricchi di vitamina A tutti i frutti di colore arancione e le uova.
VITAMINA B: è anch’essa un forte stimolatore del sistema immunitario e partecipa a diversi processi metabolici riducendo la sensibilità dentale e favorendo la guarigione dei tessuti molli (lingua, guance e gengive). Il pesce è il principale contenitore di queste vitamine.
VITAMINA C: grazie soprattutto alla sua azione sul sistema circolatorio, è determinante nel mantenimento del trofismo gengivale in risposta ai principali insulti patogeni. Oltre che negli agrumi, è presente in abbondanza in kiwi e fragole.

OCCHIO AGLI ZUCCHERI
Il consumo frequente di cibi e bevande dolci è la più importante causa di carie; i batteri presenti in bocca, infatti, utilizzano gli zuccheri per nutrirsi. Ne deriva che limitando il consumo di carboidrati riduciamo in modo significativo il rischio di carie.
A preoccupare non sono tanto gli zuccheri assunti durante i pasti principali (ammesso che poi si lavino correttamente i denti…) ma piuttosto quelli assunti negli intervalli di metà mattina e metà pomeriggio. Dati aggiornati ci dicono, infatti, che il 23% dei bimbi di 8 anni e il 40% dei ragazzi di 15 anni consumano snacks o bevande dolci almeno 3 volte al giorno; addirittura la metà degli adulti fanno assiduamente uno spuntino dolce tra i pasti principali.
Se è vero che soprattutto gli adolescenti hanno bisogno di un elevato apporto di energia nel corso della giornata, allora non dobbiamo modificare tanto l’abitudine di intervallare la mattina e il pomeriggio con una merenda quanto piuttosto modificare ciò che mangiamo e beviamo imparando, ad esempio, a leggere e interpretare le etichette sugli alimenti.
Questo vale fin dalla nascita: per inciso, il ciuccio del neonato non va mai “inzuppato” con sostanze zuccherine o miele; i bambini non vanno mai fatti addormentare con un biberon di latte o altri liquidi zuccherati che rimarrebbero nella bocca per tutta la notte.

QUALE SPUNTINO?
Se decidiamo di fare una pausa, cerchiamo di compiere una scelta nutrizionale giusta per la nostra saluta generale e per la salute della nostra bocca. Scegliamo, ad esempio, formaggi freschi, yogurt, frutta fresca o secca e verdura; beviamo naturalmente molta acqua piuttosto che bevande alcoliche o zuccherate. Ecco alcuni esempi di alimenti “porta carie”:

L’ALIMENTAZIONE CON L’APPARECCHIO ORTODONTICO
Portare l’apparecchio ortodontico fisso tradizionale, per intenderci quello con gli attacchini metallici, è di per sè un grande disagio. Lo è in particolare quando si tratta di mangiare e di lavarsi i denti. Se si verificano problemi alla masticazione, soprattutto durante le prime settimane di terapia, è sicuramente d’aiuto mangiare cibi morbidi per ridurre la pressione sui denti sottoposti a trazione. Allo stesso tempo, per evitare rotture dell’apparecchio o il distacco degli attacchini è necessario evitare cibi troppo duri o croccanti e alimenti appiccicosi o gommosi.
A titolo di esempio sono sicuramente da evitare: ghiaccio, gomme da masticare, caramelle gommose, caramelle dure, noccioline, pop-corn, crosta della pizza, costicine, pannocchie, mele o pere intere, carote crude, panini croccanti.

L’ALIMENTAZIONE E LE AFTE ORALI
Purtroppo non esiste una vera cura per le afte, piccole ulcerazioni delle mucose orali a patogenesi per lo più autoimmune che si manifestano soprattutto in conseguenza a stress e disordini alimentari; possiamo sicuramente accelerarne la guarigione spontanea evitando i cibi irritanti come quelli piccanti, i sottaceti, i crauti e gli agrumi. Se vogliamo invece ridurne la frequenza di insorgenza non possiamo fare altro che condurre una vita sana con una alimentazione che segua le linee guida fin qua descritte. Resta il fatto che la presenza di un’afta in bocca determina dolore, bruciore e disagio generale per più giorni, fastidi che possiamo ridurre con opportuni accorgimenti nella nostra dieta. Entrando più nel dettaglio, in presenza di afte dovremmo preferire:
– latte a basso contenuto di grassi e altri latticini;
– verdure cotte e purè di patate;
– frutta matura, preferibilmente cotta;
– cereali cotti piuttosto che pasta;
– carne magra, morbida cotta e spezzettata;
– uova strapazzate o frittate;
– tofu e zuppe di verdure;
– dolci al cucchiaio.

L’ALIMENTAZIONE NEL PAZIENTE ONCOLOGICO
Si calcola che circa un terzo dei pazienti affetti da cancro sviluppano complicazioni che interessano la bocca. La chemioterapia e la radioterapia, infatti, possono influenzare in modo negativo la masticazione e quindi la digestione. Ad esempio, la terapia oncologica può facilmente causare dolorose lesioni ulcerose nella bocca o nella gola; ulcere che, poiché la chemioterapia abbassa le difese immunitarie e uccide i batteri “buoni” presenti in bocca, possono facilmente infettarsi. Per ridurre la possibile formazione di lesioni e per renderne più rapida la guarigione è consigliabile mangiare cibi ipercalorici e ad alto contenuto proteico; mentre per alleviare il dolore alla masticazione è necessario adottare alcuni accorgimenti:
– mangiare cibi morbidi come purè di patate, purea di verdure o creme, uova strapazzate, yogurt, riso, cereali cotti, ricotta, budini e frappè;
– evitare cibi croccanti come crostate e pane duro, cibi piccanti o salati e bevande acide;
– preferire alimenti freddi o a temperatura ambiente piuttosto che caldi;
– inumidire e frullare i cibi secchi o troppo solidi;
– bere attraverso una cannuccia per bypassare le ulcerazioni.
Durante la terapia del paziente oncologico, inoltre, la bocca e la gola diventano spesso irritate e secche perché la saliva si riduce e si addensa. Per alleviare il dolore derivante da una bocca secca e irritata possiamo:
– bere molti liquidi;
– masticare gomme senza zucchero o succhiare caramelle senza zucchero per stimolare la produzione di saliva;
– mangiare cibi leggeri e frazionare i pasti, prediligendo puree e polpette ma anche ghiaccioli e sorbetti;
– anche in questo caso bagnare i cibi più asciutti con brodo o sugo.
LA PIRAMIDE ALIMENTARE

A conclusione di questo approfondimento sul ruolo dell’alimentazione nei confronti della nostra salute in generale e della salute della nostra bocca in particolare, voglio lasciarvi come promemoria e sintesi di quanto detto un diagramma ideato da un noto nutrizionista che illustra le proporzioni con cui i diversi cibi dovrebbero essere presenti sulla nostra tavola. Alla base della piramide, l’area più estesa è occupata dai carboidrati (25%) seguiti da verdura (22%), frutta (20%), pesce e carne (15%), latte e derivati (14%); dolci, caramelle e gelati dovrebbero rappresentare giusto la punta di questa piramide virtuale (3-5%).

Non resta che un ultimo suggerimento: mangiare lentamente aiuta a mantenersi in forma e riduce il rischio di sovrappeso e obesità. Assaporare i cibi e masticarli a lungo, infatti, permette ai recettori del gusto di inviare al cervello il “messaggio di sazietà”.

Nicola Centra – Ottobre 2015