Odontoiatria conservativa

L’odontoiatria conservativa, detta anche restaurativa, si occupa della cura dei denti cariati, nonché della sostituzione di pregressi restauri che nel tempo hanno perso il sigillo marginale, esponendo il dente al rischio di nuova formazione di carie.
L’evoluzione dei materiali ad uso dentale e lo sviluppo di tecniche sempre più raffinate e sofisticate rendono la restaurativa una branca dell’odontoiatria indubbiamente moderna ed assolutamente attuale.

La diffusione, negli ultimi decenni, di una cultura di prevenzione della carie (fra le patologie a maggiore incidenza a livello mondiale) ha elevato la conservativa ad un ruolo cruciale nella diagnosi precoce e nel  trattamento mini-invasivo delle lesioni cariose; questo  si è tradotto in una drastica riduzione dei danni provocati sui tessuti duri del dente con conseguente miglioramento della prognosi nel tempo.

Se la carie, infatti, può essere definita come un’infezione batterica che aggredisce i tessuti minerali del dente provocandone il progressivo rammollimento, appare chiaro che una diagnosi tempestiva e un trattamento altrettanto precoce consentono di limitarne gli effetti destruenti .

Una specializzazione dell’odontoiatria conservativa si occupa anche della gestione dei traumi a carico dei denti, particolarmente frequenti nell’età dello sviluppo e negli sportivi e da considerarsi vere e proprie emergenze odontoiatriche.
Soprattutto in questi casi l’adozione di una condotta adeguata, associata ad un trattamento specialistico quanto più tempestivo possibile, permette di accelerare i tempi di recupero e ridurre le eventuali complicanze post-traumatiche.

Riassumendo i principali campi di intervento dell’odontoiatria conservativa sono:

  1. terapia della carie;
  2. sostituzione di restauri usurati o infiltrati;
  3. recupero funzionale ed estetico di denti traumatizzati;
  4. ricostruzione pre-protesica di denti devitalizzati;
  5. correzione di anomalie morfologiche;
  6. ripristino dell’anatomia dentale originale.